L'infiammazione
Pubblicato il 03/06/2012
(ultima modifica: 22/04/2014)L infiammazione o flogosi
- è la risposta di un tessuto vivente ad uno stimolo lesivo.
- è un processo non uno stato.
- si indica col suffisso "-ite" apposto al nome dellorgano colpito: appendicite, tendinite...
Stimoli od agenti lesivi che causano linfiammazione.
Esogeni:
- fisici: taglio, ustione, trauma
- chimici: contatto con sostanze nocive
- biologici: batteri, miceti, virus
Endogeni:
- immunologici: ipersensibilità, autoimmunità
- chimici: prod. metabolicies.acido urico
Lesioni provocate dallinfiammazione (Cornelio Celso 1°sec d.c.)
- rubor : arrossamento
- tumor : gonfiore
- calor : calore
- dolor : dolore
- functio lesa: perdita della funzione
La lesione provoca vasodilatazione locale cui consegue grande aumento del flusso ematico nel distretto interessato.
Laumento del flusso ematico nellarea infiammata provoca arrossamento ed aumento della temperatura locale.
Aumenta la permeabilita delle pareti vasali alle proteine, che provoca fuoriuscita ed accumulo, nello spazio extravascolare, di un liquido ricco di proteine: lessudato infiammatorio --> tale accumulo provoca il gonfiore.
Il dolore è provocato sia dalla stimolazione fisica delle terminazioni nervose, dovuta allaumento del flusso sanguigno ed allaccumulo di essudato infiammatorio, sia dalla liberazione di sostanze chimiche.
In seguito allo stimolo lesivo (flogistico) della parte periferica della radice sensitiva afferente di un nervo spinale si ha una conduzione degli impulsi in due direzioni: verso il midollo spinale, ossia centralmente (dromicamente), con linsorgenza della sensazione dolorosa; perifericamente (antidromicamente), verso i vasi cutanei, tramite le ramificazioni assoniche, con la conseguente dilatazione delle arteriole nella zona stimolata.
La risposta triplice e lesemplificazione, facilmente riproducibile, del fenomeno flogistico ottenibile producendo una lesione con una stimolazione meccanica (per es. a livello cutaneo), che da luogo a:
- stria arrossata (vasodilatazione locale)
- successivamente alone rosso vivo (vasodilatazione arteriolare diffusa)
- formazione di rigonfiamento o ponfo (edema locale per aumento della permeabilità vascolare)
In seguito alla lesione prodotta dallo stimolo meccanico si liberano localmente i mediatori chimici dellinfiammazione tra i quali la prima a comparire è l
istamina che è un'amina vasoattiva molto diffusa nei tessuti perchè si trova nelle mastcellule che sono molto abbondanti nei connettivi lassi.
Le mastcellule o cellule granulose basofile contengono un gran numero di granuli sia di eparina che di istamina.
Listamina produce la stria arrossata dovuta alla vasodilatazione locale
Lalone arrossato e invece dovuto alla vasodilatazione circostante di origine nervosa da riflesso assonico per la stimolazione delle terminazioni nervose locali cutanee da parte dei mediatori chimici
Lessudato infiammatorio si accumula nell'interstizio attorno ai vasi e laddove si trova tessuto connettivo lasso: leccesso di liquido interstiziale e detto edema
La quantita di proteine contenuta nellessudato infiammatorio e:
- bassa nella infiammazione lieve con formazione di flittene o bolla infiammazione sierosa
- alta nellinfiammazione acuta piu grave con essudato ricco di proteine della coagulazione, si ha una infiammazione fibrinosa: fibrinogeno-->fibrina-->coagulo
- ancora maggiore se presente essudato purulento
Funzioni dellessudato infiammatorio:
- diluisce le tossine prodotte dai batteri
- coagula e la fibrina funge da barriera alla diffusione di agenti patogeni
- contiene globuline, vale a dire anticorpi per neutralizzare le tossine e per facilitare lazione fagocitica
- veicola gli antigeni batterici verso i linfonodi
La guarigione del fenomeno infiammatorio e in gran parte compito del sistema immunitario.
Lessudato infiammatorio e drenato dai vasi linfatici che lo veicolano ai linfonodi.
Nei linfonodi vengono trattenuti microbi, proteine e particelle estranee ed ha inizio la risposta immune con formazione di anticorpi in risposta alla stimolazione antigenica dovuta alla presenza di proteine estranee.
La presenza di materiale estraneo inoltre richiama neutrofili e macrofagi nella zona della lesione questi leucociti sono in grado di migrare dai capillari nel tessuto interstiziale dove fagocitano (dal greco: fago=mangio) prodotti batterici e resti cellulari
I neutrofili sono presenti soprattutto nei primi stadi della reazione infiammatoria: contengono enzimi che digeriscono resti cellulari e fibrina,contengono anche una lipoproteina (pirogeno) che stimola linsorgenza della febbre.
I macrofagi hanno una vita piu lunga e sono capaci di moltiplicarsi nel luogo dellinfiammazione.
hanno azione di fagocitosi di tutti i materiali estranei ed hanno grande importanza nella fase di risoluzione dellinfiammazione.
Alcuni batteri hanno la capacita di resistere alla fagocitosi: sono i microrganismi piogeni.
Con la loro presenza si forma il pus o suppurazione che e formato oltre che dai batteri, da fagociti morti, da essudato infiammatorio, da detriti di tessuti.
Ascesso e una raccolta di pus localizzata e circoscritta.
Lo svuotamento allesterno della cavita ascessuale conclude linfezione, si ha cosi il processo riparativo con formazione di connettivo fibroso: la cicatrice.
I mediatori chimici dellinfiammazione:
- istamina:
- dilatazione dei vasi sanguigni
- aumento permeabilità vascolare
- contrazione muscolare liscia extravasale
- chinine (es. bradichinina, la kallidina, eledoisina):
- dilatazione dei vasi sanguigni
- aumento permeabilità vascolare
- contrazione muscolare liscia extravasale
- riflesso assonico
- dolore
- migrazione dei leucociti
- complemento: amplificazione degli effetti degli altri mediatori dal complessso ag-ab fino alla lisi cellulare
- plasmina:
- digestione della fibrina
- azione su fattore di hageman
- azione sul complemento
- fattore XII o fattore di Hageman inizia la coagulazione del sangue
- prostaglandine
- linfochine: accumulo ed attivazione dei macrofagi
A seconda della gravità della lesione, la guarigione comporta:
- risoluzione: ritorno alla norma di struttura e funzione
- rigenerazione: formazione di nuove cellule parenchimatose
- riparazione: se la lesione è estesa o la fibrina non è rapidamente eliminata, si ha crescita dal connettivo circostante di tessuto di granulazione (fibroblasti + leucociti + capillari) --> cicatrice.
Evoluzione dellinfiammazione acuta
- cute rigenerazione scarsa, riparazione con tessutofibroso cicatriziale.
- mucose rigenerazione efficiente (app. gastroenterico,respiratorio).
- endotelio rigenerazione efficiente, anche se lenta, anche in protesi arteriose che si rivestono di endotelio in poche settimane.
- fegato rigenerazione completa e rapida.
- muscolo se schiacciato rigenera, se tagliato ripara con tessuto fibroso, perdita di funzione modesta.
- tessuto nervoso rigenerazione scarsissima, ma se cè lesione delle fibre con sopravvivenza della cellula nervosa, assoni e dendriti rigenerano.
L'infiammazione cronica puo seguire uninfiammazione acuta: es. una suppurazione persistente per microrganismi resistenti o ridotta capacita di reazione immune.
Puo prodursi come processo che tende a cronicizzare fin dallinizio:
- per irritazione prolungata chimica o fisica (es. silicosi)
- per infezione da taluni microrganismi che possono persistere nei fagociti (es. epatite cronica)
- per reazioni autoimmuni (es. artrite reumatoide)
Fonte/Bibliografia:
Appunti delle Lezioni della Dottoressa Franca Carandente