di Nicola Turco
Salto nel vuoto
La paura del vuoto e dei luoghi elevati, acrofobia, non è altro che una distorsione percettiva che induce il soggetto a sovrastimare irragionevolmente (ma non sempre) le distanze verticali.
Secondo un team di ricercatori dell'Università di Basilea (Svizzera), si soffre di vertigini perché non c'è nient'altro di peggio a cui pensare: ne consegue che una forte condizione di stress possa aiutare a superare la paura delle altezze.
Anche in condizioni particolari, per esempio di vita o di morte, il nostro cervello sarebbe in grado ci contrastare e mettere in secondo piano le fobie più profonde.
Le fobie sono un campanello d'allarme che influiscono sulle decisioni dell'individuo atte a garantire la sua sopravvivenza (es. "attacca" o "fuggi"), tuttavia se superano una certa soglia di intensità possono diventare disadattive o patologiche, quando ad esempio compaiono davanti a situazioni che non costituiscono un reale pericolo.
I sintomi somatici sono quelli classici: tremore, tachicardia, sudorazione eccessiva; mentre quelli psichici posso ricondursi in scala crescente a: manifestazioni ansiose, attacchi di panico o addirittura gravi situazioni di tipo dissociativo.
Volete guarire da questa fobia?
Dopo aver appurato l'origine delle paure si può intervenire in ambito comportamentista con la desensibilizzazione sistematica e il biofeedback (preferiti alle alle diverse forme di psicoterapia psicodinamica, cognitiva o sistemica).
Quindi con l'aiuto di persone qualificate, quali psicoterapeuti, ci si espone gradualmente ad altezze sempre maggiori, fino a superare la paura.
Tranquilli! Ci si può avvalere anche della realtà virtuale, quindi in totale sicurezza, dietro a speciali occhiali dotati di monitor.
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