Ron Clements riceve il Romics d'Oro alla carriera a Roma per 'La Sirenetta', 'Aladdin' e 'Oceania'

22novembre

Posted on nov 22, 2025 by Massimiliano Ferrari

Ron Clements riceve il Romics d'Oro alla carriera a Roma per 'La Sirenetta', 'Aladdin' e 'Oceania'

Non era mai venuto prima in Italia, ma quando Ron Clements ha salito il palco del Padiglione 8 della Fiera di Roma sabato 4 ottobre 2025, il pubblico si è alzato in piedi. Non per un’acclamazione da pop star, ma per un maestro dell’animazione. A 72 anni, l’uomo che ha firmato insieme a John Musker capolavori come La Sirenetta, Aladdin e Oceania ha ricevuto il Romics d’Oro alla carrieraFiera di Roma, il più alto riconoscimento del festival internazionale del fumetto e dell’animazione. E non era un premio qualsiasi: era la conferma che, anche nell’era dell’IA, la mano dell’artigiano animatore ancora conta. "È la mia prima volta al Romics, sono molto contento di essere venuto e sono felice di ricevere questo premio", ha detto, con un sorriso che sembrava quello di un bambino che ha appena scoperto un nuovo segreto.

Il Rinascimento Disney e la magia della matita

Clements è entrato alla Walt Disney Animation Studios nel 1975 come animatore, con le mani sporche di gesso e la testa piena di disegni. Dieci anni dopo, ha iniziato a scrivere e a dirigere, formando quella che è diventata la coppia più duratura e vincente dell’animazione moderna: lui e John Musker. Insieme hanno creato Basil l’investigatopo (1986), poi La Sirenetta (1989), che ha riaperto le porte al musical animato. Poi Aladdin (1992), con la sua magia di lampade e geni, e Hercules (1997), un mix di mitologia e comicità che ha stupito anche i più scettici. Negli anni 2000, hanno rivoluzionato ancora con Il pianeta del tesoro (2002), un ibrido tra stile classico e CGI, e poi La principessa e il ranocchio (2009), che ha riportato la Disney al suo DNA afroamericano. E infine Oceania (2016), l’ultimo grande classico prima del loro ritiro dalle regie principali. Questo è stato il cosiddetto "Rinascimento Disney" — un periodo in cui l’animazione a mano, i canti epici e i personaggi complessi hanno riportato l’azienda al vertice mondiale. E Clements è stato uno dei suoi architetti.

Le altre stelle del Romics 2025

Il Romics d’Oro non è un premio riservato solo agli americani. Quest’anno, al suo fianco, c’erano altri giganti. Fabio Civitelli, l’artista italiano che da oltre quarant’anni disegna Tex Willer con una precisione da orologiaio svizzero, ha ricevuto il riconoscimento per aver mantenuto viva una tradizione che sembrava destinata a scomparire. Kevin Pike, l’effettista che ha trasformato una DeLorean in una macchina del tempo per Ritorno al futuro, ha raccontato di come, nel 1985, non esistessero CGI: tutto si faceva con ingranaggi, fili e fumo. E Oscar Martin, lo spagnolo che ha creato Solo, l’epopea postapocalittica con un topo mutante, ha fatto applaudire la sala per aver portato il fumetto d’autore in un’era dominata dai supereroi. Ma il festival ha voluto guardare anche al futuro. I nuovi Premi Romics SpecialFiera di Roma sono andati a tre creatori che stanno ridefinendo il fumetto: Jason Shiga, con i suoi giochi narrativi interattivi; Martin Quenehen e Bastien Vivès, che mescolano poesia visiva e storie d’amore in un mondo che sembra uscito da un sogno.

L’IA non ucciderà l’arte — la trasformerà

La domanda che tutti si facevano, prima e dopo il suo intervento, era una sola: cosa pensa dell’intelligenza artificiale? Clements, con la calma di chi ha visto cambiare il mondo più volte, ha risposto senza retorica: "Avrà decisamente un impatto, ma non ne so abbastanza per poter giudicare in quale misura. Sono sicuro che l’arte resterà tale e che gli artisti saranno sempre coinvolti, ma penso che l’intelligenza artificiale influenzerà tutti gli ambiti: scrittura, animazione, live action, musica." Non ha condannato la tecnologia. Non l’ha nemmeno celebrata. Ha semplicemente ricordato una verità che molti dimenticano: l’IA non crea emozioni, le replica. E l’animazione, al suo meglio, è fatta di emozioni autentiche — di lacrime, risate, paura, speranza. "Penso che un giorno, forse, torneremo a disegnare a mano, ma con strumenti digitali che ci aiutano. Non un ritorno al passato, ma un’evoluzione ibrida", ha aggiunto, guardando il pubblico come se volesse che qualcuno lo ricordasse.

Il memoir e il futuro dell’animazione

Ora Clements non dirige più lungometraggi, ma non si è ritirato. Sta scrivendo un memoir, Making Disney Magic, che uscirà nei prossimi mesi, e che promette di svelare i segreti, gli errori, le battaglie interne e i momenti magici dietro i film che hanno cresciuto generazioni. E, soprattutto, sta insegnando. A giovani artisti italiani, americani, giapponesi. A chi ha le mani tremanti ma gli occhi pieni di idee. Il Romics 2025 ha celebrato non solo il passato, ma il futuro. E Clements, con la sua presenza silenziosa ma potente, ha detto una cosa che nessun algoritmo potrà mai dire: "L’animazione non è un prodotto. È una storia che qualcuno ha deciso di raccontare, con le sue mani, con il suo cuore."

Il ricordo di Hugo Pratt

L’evento ha anche dedicato un momento commovente a Hugo Pratt, a trent’anni dalla sua scomparsa. Un omaggio che ha collegato il fumetto europeo d’autore alla tradizione Disney, dimostrando che, in fondo, tutti i grandi racconti — dai fumetti di Corto Maltese ai classici Disney — nascono dalla stessa sete di meraviglia.

Frequently Asked Questions

Perché Ron Clements ha ricevuto il Romics d’Oro e non un altro premio?

Clements ha ricevuto il Romics d’Oro perché ha contribuito in modo decisivo al Rinascimento Disney degli anni Novanta, co-creando capolavori come La Sirenetta e Aladdin che hanno ridefinito l’animazione mondiale. Il premio va ai maestri che hanno lasciato un segno duraturo nell’arte visiva e narrativa, non solo per successi commerciali, ma per innovazione artistica e impatto culturale globale.

Qual è il ruolo di John Musker nella carriera di Clements?

John Musker è il socio creativo di lunga data di Clements: insieme hanno scritto e diretto tutti i grandi film della loro carriera, dalla fine degli anni Ottanta a oggi. La loro collaborazione è paragonabile a quella di Spielberg e Lucas, ma nell’animazione. Musker si occupa spesso della struttura narrativa, Clements della regia e dell’emozione visiva — un binomio perfetto che ha reso i loro film unici.

Cosa cambierà nell’animazione con l’IA, secondo Clements?

Clements non teme l’IA, ma ne riconosce l’impatto su scrittura, animazione e musica. Tuttavia, insiste che l’arte rimarrà umana: l’IA può generare immagini, ma non emozioni autentiche. Secondo lui, il futuro sarà ibrido — artisti che usano strumenti digitali per potenziare il disegno a mano, non per sostituirlo. La sua prossima opera, Making Disney Magic, approfondirà questo tema.

Perché il Romics ha premiato anche fumettisti europei come Civitelli e Martin?

Il Romics non è solo un festival Disney. È un tributo all’intero mondo del fumetto e dell’animazione. Fabio Civitelli rappresenta la tradizione italiana del fumetto d’avventura, Oscar Martin l’innovazione europea con storie d’autore. Questo mostra che il premio celebra la diversità: dalla narrativa popolare alla sperimentazione visiva, tutte le forme di racconto meritano riconoscimento.

C’è un legame tra l’omaggio a Hugo Pratt e la presenza di Clements?

Sì. Hugo Pratt ha dimostrato che il fumetto può essere arte profonda, con atmosfere, silenzi e emozioni complesse — esattamente come i film di Clements. Entrambi hanno unito stile visivo e narrazione profonda, dimostrando che l’animazione e il fumetto non sono "per bambini", ma linguaggi universali. L’omaggio a Pratt ha sottolineato che il Romics celebra la continuità tra tradizione e innovazione.

Cosa si aspetta il pubblico dal memoir di Clements, Making Disney Magic?

Il libro promette rivelazioni inedite sui dietro le quinte di film iconici: battaglie creative con i dirigenti, cancellazioni di scene, tentativi falliti e momenti di genio improvvisato. Clements ha già accennato a storie mai raccontate, come il tentativo di rendere Aladdin più scuro, o il caos durante la produzione di Il pianeta del tesoro. È atteso come il "Diario di un artista" dell’animazione moderna.

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